I started taking pictures at 14, for fun and for the pleasure of communicating. Painting and music did not come easily to me but the very first time I looked through the viewfinder of a camera, I knew this was for me and since then, for the last 36 years, I have been taking photos. Photography is my life: it is how I express myself best. I trained at the IED where I also taught and got my practical training by working for three years as a photographer’s assistant. The excitement I felt on first seeing an image appear in a dark room, or when creating my first still life, is exactly the same that I still feel today, whenever I start a new project. The world of photography has changed, and so has the technology that photographers use every day but what happens in front of the camera is always the most important part of any good photograph. In 2005 I embraced digital photography and since then spend many long hours battling with a computer. Despite this, I consider myself an analogical photographer. This is the reason way I always try to capture as much as I can during the shoot. Every good photographer has a personal style and that is what distinguishes his work from that of his colleagues, but style doesn’t live on technology or megapixels. In the course of my career I’ve photographed everything, from cars to food, from factories to microprocessors, from workers to models. But I always tried to do it in my own way. For me photography is the constant search for an emotion, guided by technique, instinct and experience. I am a lucky man because I do a job that I love and one which has allowed me to know people, places and situations that hardly I would have known otherwise. I started taking picture for passion and surely I continue for the same reason.
Ho iniziato a fotografare a 14 anni per gioco e per il piacere di comunicare. Visto che la pittura e la musica non mi erano affini, ho messo l’occhio nel mirino di una macchina fotografica e da quel momento non ho più smesso. Infatti da oltre 30 anni vivo di fotografia. La mia formazione accademica l’ho avuta allo IED, dove ora a distanza di tanti anni insegno, e quella più pratica lavorando per tre anni come assistente fotografo. L’emozione che provavo vedendo apparire un’immagine nel buio di una camera oscura o nel costruire i miei primi still life è la stessa che provo oggi, ogni volta che affronto un nuovo progetto. Il mondo della fotografia è cambiato, come sono cambiate le tecnologie che i fotografi utilizzano tutti i giorni, ma quello che accade davanti alla fotocamera resta sempre la parte più importante di una buona fotografia. Anche se dal 2005 ho scelto la fotografia digitale e passo molte ore delle mie giornate alle prese con un computer, mi considero un fotografo analogico. Per questo cerco sempre di avere il massimo dalla ripresa. Credo che per un fotografo lo stile sia la sola cosa capace di differenziarlo dai colleghi e lo stile di certo non abita nei megapixel. Nella mia carriera ho fotografato di tutto: dalle automobili al food, dalle fabbriche ai microprocessori, dagli operai alle modelle. Ma ho sempre cercato di farlo alla mia maniera, inseguendo un’emozione guidata dalla tecnica e dall’istinto. Sono un uomo fortunato perché faccio un lavoro che mi piace e che mi ha portato a conoscere persone, luoghi e situazioni che difficilmente avrei conosciuto altrimenti. Ho iniziato per passione e sicuramente continuo per quella.
Ho iniziato a fotografare a 14 anni per gioco e per il piacere di comunicare. Visto che la pittura e la musica non mi erano affini, ho messo l’occhio nel mirino di una macchina fotografica e da quel momento non ho più smesso. Infatti da oltre 30 anni vivo di fotografia. La mia formazione accademica l’ho avuta allo IED, dove ora a distanza di tanti anni insegno, e quella più pratica lavorando per tre anni come assistente fotografo. L’emozione che provavo vedendo apparire un’immagine nel buio di una camera oscura o nel costruire i miei primi still life è la stessa che provo oggi, ogni volta che affronto un nuovo progetto. Il mondo della fotografia è cambiato, come sono cambiate le tecnologie che i fotografi utilizzano tutti i giorni, ma quello che accade davanti alla fotocamera resta sempre la parte più importante di una buona fotografia. Anche se dal 2005 ho scelto la fotografia digitale e passo molte ore delle mie giornate alle prese con un computer, mi considero un fotografo analogico. Per questo cerco sempre di avere il massimo dalla ripresa. Credo che per un fotografo lo stile sia la sola cosa capace di differenziarlo dai colleghi e lo stile di certo non abita nei megapixel. Nella mia carriera ho fotografato di tutto: dalle automobili al food, dalle fabbriche ai microprocessori, dagli operai alle modelle. Ma ho sempre cercato di farlo alla mia maniera, inseguendo un’emozione guidata dalla tecnica e dall’istinto. Sono un uomo fortunato perché faccio un lavoro che mi piace e che mi ha portato a conoscere persone, luoghi e situazioni che difficilmente avrei conosciuto altrimenti. Ho iniziato per passione e sicuramente continuo per quella.
Ho iniziato a fotografare a 14 anni per gioco e per il piacere di comunicare. Visto che la pittura e la musica non mi erano affini, ho messo l’occhio nel mirino di una macchina fotografica e da quel momento non ho più smesso. Infatti da oltre 30 anni vivo di fotografia. La mia formazione accademica l’ho avuta allo IED, dove ora a distanza di tanti anni insegno, e quella più pratica lavorando per tre anni come assistente fotografo. L’emozione che provavo vedendo apparire un’immagine nel buio di una camera oscura o nel costruire i miei primi still life è la stessa che provo oggi, ogni volta che affronto un nuovo progetto. Il mondo della fotografia è cambiato, come sono cambiate le tecnologie che i fotografi utilizzano tutti i giorni, ma quello che accade davanti alla fotocamera resta sempre la parte più importante di una buona fotografia. Anche se dal 2005 ho scelto la fotografia digitale e passo molte ore delle mie giornate alle prese con un computer, mi considero un fotografo analogico. Per questo cerco sempre di avere il massimo dalla ripresa. Credo che per un fotografo lo stile sia la sola cosa capace di differenziarlo dai colleghi e lo stile di certo non abita nei megapixel. Nella mia carriera ho fotografato di tutto: dalle automobili al food, dalle fabbriche ai microprocessori, dagli operai alle modelle. Ma ho sempre cercato di farlo alla mia maniera, inseguendo un’emozione guidata dalla tecnica e dall’istinto. Sono un uomo fortunato perché faccio un lavoro che mi piace e che mi ha portato a conoscere persone, luoghi e situazioni che difficilmente avrei conosciuto altrimenti. Ho iniziato per passione e sicuramente continuo per quella.
I started taking pictures at 14, for fun and for the pleasure of communicating. Painting and music did not come easily to me but the very first time I looked through the viewfinder of a camera, I knew this was for me and since then, for the last 36 years, I have been taking photos. Photography is my life: it is how I express myself best. I trained at the IED where I also taught and got my practical training by working for three years as a photographer’s assistant. The excitement I felt on first seeing an image appear in a dark room, or when creating my first still life, is exactly the same that I still feel today, whenever I start a new project. The world of photography has changed, and so has the technology that photographers use every day but what happens in front of the camera is always the most important part of any good photograph. In 2005 I embraced digital photography and since then spend many long hours battling with a computer. Despite this, I consider myself an analogical photographer. This is the reason way I always try to capture as much as I can during the shoot. Every good photographer has a personal style and that is what distinguishes his work from that of his colleagues, but style doesn’t live on technology or megapixels. In the course of my career I’ve photographed everything, from cars to food, from factories to microprocessors, from workers to models. But I always tried to do it in my own way. For me photography is the constant search for an emotion, guided by technique, instinct and experience. I am a lucky man because I do a job that I love and one which has allowed me to know people, places and situations that hardly I would have known otherwise. I started taking picture for passion and surely I continue for the same reason.
I started taking pictures at 14, for fun and for the pleasure of communicating. Painting and music did not come easily to me but the very first time I looked through the viewfinder of a camera, I knew this was for me and since then, for the last 36 years, I have been taking photos. Photography is my life: it is how I express myself best. I trained at the IED where I also taught and got my practical training by working for three years as a photographer’s assistant. The excitement I felt on first seeing an image appear in a dark room, or when creating my first still life, is exactly the same that I still feel today, whenever I start a new project. The world of photography has changed, and so has the technology that photographers use every day but what happens in front of the camera is always the most important part of any good photograph. In 2005 I embraced digital photography and since then spend many long hours battling with a computer. Despite this, I consider myself an analogical photographer. This is the reason way I always try to capture as much as I can during the shoot. Every good photographer has a personal style and that is what distinguishes his work from that of his colleagues, but style doesn’t live on technology or megapixels. In the course of my career I’ve photographed everything, from cars to food, from factories to microprocessors, from workers to models. But I always tried to do it in my own way. For me photography is the constant search for an emotion, guided by technique, instinct and experience. I am a lucky man because I do a job that I love and one which has allowed me to know people, places and situations that hardly I would have known otherwise. I started taking picture for passion and surely I continue for the same reason.
